Un lungo e misterioso cammino unisce l’uomo e la donna.

Molte persone si sentono incomplete e, lo sono, cadono in un equivoco, credono di poter realizzare un senso di completezza solo con la morte, ne provano nostalgia, cosi’ spesso finiscono per passare gran parte della loro vita attendendola. In realta’ prima di tornare alla sorgente di tutto e tutti, ogni uomo e ogni donna deve, ha cioe’, come compito personale e verso il destino, quello di incontrare concretamente il proprio partner, deve permettere alle forze che ci conducono, di “donarglielo”, deve disporsi in un atteggiamento interiore che lo permette, sono veramente poche le persone che hanno no questo compito su questo piano.

Quando un essere umano dice interiormente di essere disposto ad entrare in una nuova comprensione vede arrivare un partner, gli viene donato perche’ ha detto “si”, e’ un si a qualcosa che rimane in gran parte misterioso. Tutta la vita origina dalla morte ma, prima di tornare facciamo delle cose importanti mettendoci al servizio della vita, la cosa piu’ importante per un essere umano, e’ assecondare l’unione tra le energie piu’ potenti sulla terra, quella femminile e quella maschile, con questo raggiunge una condizione simile a quella avuta prima di nascere e che riattende durante l’esperienza terrestre prima di completarsi con il partner con cui ha uno o piu’ impegni da svolgere.

Il partner giusto conduce l’altro verso il genitore dello stesso sesso.

L’uomo dice alla donna: guarda tua madre. La donna dice all’uomo: guarda tuo padre.

Se il partner dice all’altro: “In te io amo te e cio’ che ti conduce” l’amore tra uomo e donna e’ in sintonia con qualcosa di piu’ grande. In questo modo puo’ crescere perche’ e’ al servizio di qualcosa che va oltre.

Cettina Caruso